Ciao Mohamed, il tuo arrivo al Centro La Pira è stata una avventura: ci racconti com’è andata?
Il mio arrivo al Centro Internazionale La Pira è stato un momento cruciale della mia vita qui in Italia. Quando sono arrivato per la prima volta, pieno di speranze e sogni, sono stato vittima di una truffa. Avevo lavorato duramente per quasi un anno e mezzo e avevo risparmiato 1.400 euro, ma tutto mi è stato rubato. Mi sono ritrovato senza soldi e senza casa, abbandonato alla stazione di Santa Maria Novella, senza sapere cosa fare.
In quel momento di disperazione, mi sono rivolto a GMI (Giovani Musulmani d’Italia), che mi hanno dato il primo vero aiuto. Sono stati loro a parlarmi del Centro La Pira.
Ricordi quale fu la tua prima impressione del Centro?
Ricordo ancora il mio primo incontro con Joseph Farrugia: mi ha accolto con gentilezza, trovandomi subito un posto dove stare e assicurandomi che sarei stato al sicuro. Grazie alla loro ospitalità e al sostegno del Centro, non solo ho trovato un rifugio, ma ho anche ritrovato la forza di riprendere il mio percorso.
Oggi, grazie al Centro La Pira, ho potuto imparare l’italiano e sto proseguendo con serenità il mio percorso di studi magistrali. Non devo più preoccuparmi di trovare un posto dove vivere, e questa sicurezza mi permette di concentrarmi sul mio futuro.
Quali attività del Centro La Pira trovi più utili per il tuo percorso di crescita personale?
Una delle esperienze più straordinarie al Centro è la convivenza con persone provenienti da ogni parte del mondo. All’inizio, questa diversità culturale è stata una sfida. Le differenze di lingua, abitudini e mentalità potevano portare a malintesi o difficoltà, ma col tempo ho imparato che queste stesse differenze sono una grande ricchezza. Vivendo insieme, ho avuto l’opportunità di conoscere culture e tradizioni che non avrei mai immaginato. Ho imparato a essere più tollerante, aperto e pronto al dialogo. Ogni persona che incontro mi insegna qualcosa di nuovo, e credo che questa esperienza abbia contribuito enormemente alla mia crescita personale.
Il Centro La Pira è un luogo di dialogo non solo interculturale, ma anche interreligioso: qual è la tua esperienza come giovane musulmano?
Il Centro La Pira è un luogo unico, nato dalla Chiesa Cattolica, ma aperto a tutte le religioni. Qui ho trovato non solo accoglienza materiale, ma anche uno spazio di dialogo spirituale e umano. Uno dei momenti più significativi è stato quando ho avuto l’opportunità di spiegare il significato del Ramadan agli studenti italiani e internazionali durante la festa di fine anno nella Teatina.
Per me, il Ramadan è un periodo di riflessione, purificazione e vicinanza a Dio, ma anche un momento per rafforzare i legami con la comunità. Condividere questo aspetto della mia vita con persone di altre fedi è stato emozionante e arricchente. Ho sentito che, nonostante le differenze, c’era un sincero interesse e rispetto reciproco.
Grazie Mohamed per la tua testimonianza. Vuoi lanciare un messaggio ai sostenitori e ai futuri donatori della campagna Educazione per tutti?
Il Centro La Pira non è solo un luogo dove vivere, ma un punto di incontro, di crescita e di speranza. Mi ha aiutato a superare uno dei momenti più difficili della mia vita e mi ha dato la possibilità di costruire un futuro migliore. Per questo sarò sempre grato al Centro e alle persone che vi lavorano. Sono convinto che l’esperienza al Centro mi abbia reso una persona migliore e più consapevole dell’importanza del dialogo, dell’accoglienza e della solidarietà.
Fino a febbraio anche tu puoi sostenere con noi studenti internazionali, grazie alla campagna Educazione per tutti: i giovani cambiano il mondo.
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