Non si tratta solo di migranti

di Maurizio Certini
Direttore Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira – Firenze

Il Santo Padre invita ad avere uno sguardo panoramico sulla realtà, raccogliendo temi e analisi emerse durante il Concilio Vaticano Secondo, che divengono oggi per il mondo intero proposte fondamentali di fronte alle sfide della globalizzazione e dell’interdipendenza del pianeta.

Papa Francesco recupera il valore profetico dell’universalismo cristiano, di Gaudium et Spes, di Populorum Progressio, della Pacem in Terris, della Nostra Aetate, della Gravissimum Educationis, e indica con chiarezza, alla Chiesa e all’umanità, la Rotta da seguire per camminare insieme; perché si possa progredire in una convivenza comunitaria, in cui riconoscendo la ricchezza delle diversità, come la sfida più attuale, si promuova unità, in solidarietà e corresponsabilità, in accoglienza reciproca, termini che si sintetizzano nella parola pace. Perché la domanda al Padre nostro che è nei cieli, chiede, sulla terra, la cura e la condivisione del pane nostro quotidiano.

Il papa indica una via che è stata fatta propria anche da Organismi internazionali quali l’ONU e suoi correlati e dalle grandi Dichiarazioni civili, come la Dichiarazione universale dei diritti umani, la quale impegna gli Stati al dovere di rispettare e sostenere i popoli e ogni singola persona.

Come collochiamo gli studenti universitari e i moltissimi giovani che si spostano, seguendo soprattutto la direttrice  Sud/Nord, per trovare altrove occasioni formative? Di fronte a questi abbiamo grandi responsabilità. Sicuramente come Chiesa e come Istituzioni, ma anche come singoli, perché spesso il loro futuro dipende da come sono accolti, dipende dalla qualità dei loro incontri. Essi rappresentano potenziali ponti culturali ed economici tra Paesi. Possono divenire ambasciatori di pace e soggetti strategici di sviluppo, come negli anni subito successivi al Concilio, li definiva mons. Remigio Musaragno, pioniere nell’accoglienza e nella promozione umana degli studenti internazionali.

Il percorso formativo resta, per molti, una corsa a ostacoli: per la lontananza da casa, la mancanza degli affetti familiari, i pochi mezzi economici e la necessità di mantenersi da soli, la difficoltà di studiare in una lingua diversa dalla propria in un contesto culturale poco noto, la burocrazia, le sirene del consumismo. Chi conosce le storie di tanti di questi ragazzi e ragazze, viene spesso colpito dal loro coraggio, dall’esempio di fortezza nelle prove e di resistenza nelle difficoltà.

In ogni caso, la migrazione di giovani verso università e scuole di altri Paesi, è un fatto che arricchisce tutti; arricchisce la Città, per l’incontro tra persone di culture diverse, l’instaurarsi di relazioni tra società lontane, il possibile innesco di nuove dinamiche sociali, culturali, economiche. Dal punto di vista degli Atenei, la presenza di studenti esteri è una grande opportunità per l’attrazione di talenti e di nuove eccellenze, per internazionalizzare gli stessi programmi di studio e la didattica. In Italia la popolazione universitaria con cittadinanza straniera è oggi in aumento (con provenienze di poco superiori alle 100 nazionalità), sebbene si debba tenere presente la quota relativa ai giovani di “seconda generazione”, residenti in Italia ma non ancora in possesso della cittadinanza.

L’esperienza universitaria e formativa all’estero rappresenta una singolare occasione culturale che il giovane è chiamato responsabilmente a vivere, soprattutto quando viene dal Sud del mondo e non ha alle spalle una famiglia abbiente. Per questo, occorre una speciale attenzione, per adeguare con creatività l’impegno istituzionale, associativo, ecclesiale, che dev’essere coordinato e attento alle differenze culturali e religiose, per accompagnare integralmente lo studente nel cammino intrapreso e aiutarlo a non  smarrirsi, e aiutarlo, anzi, a  percepirsi come potenziale ponte di buone relazioni internazionali.

Certamente occorrono Azioni che promuovano l’impegno dei docenti nei confronti di tali studenti, che invitino i giovani internazionali a riappropriarsi in modo critico degli aspetti migliori della cultura del proprio Paese di origine, ad aprire un dialogo con i giovani italiani, che favoriscano anche opportunità di contatti con aziende interessate a operare all’estero. Azioni, inoltre, che incoraggino le famiglie della comunità locale ed ecclesiale a esercitare, nei loro confronti, un’accoglienza sostenuta dal valore della fraternità.

 

TUTTI GLI ATENEI

Dati: ITALIA

Popolazione studentesca

Studenti Totali di cui donne di cui stranieri Anno di riferimento
Immatricolati 274.339 150.389 13.768 2016/2017
Iscritti 1.654.680 919.309 76.351 2016/2017
Laureati 311.799 180.121 12.295 2016

Il totale degli iscritti comprende gli immatricolati. Gli immatricolati totali si riferiscono agli studenti dei corsi di laurea triennale e a ciclo unico

Studenti stranieri iscritti per paese di cittadinanza a.a. 2016/17

Nazioni Studenti stranieri iscritti
Albania 9.648 – 12,6%
Romania 8.285 – 10,9%
Cina 7.221 – 9,5%
Iran 3.206 – 4,2%
Ucraina 2.485 – 3,3%
Moldavia 2.419 – 3,2%
Camerun 2.339 – 3,1%
Peru’ 2.186 – 2,9%
Altre Nazioni 38.558 – 50,5%

Fonte: MIUR