Nader, dalla Palestina a Firenze: cosa ti ha portato qua?
Mi trovo qua per motivi di studio. Sono infermiere, ho conseguito la laurea magistrale all’Università di Betlemme e in Italia vorrei ottenere il dottorato. Il mio sogno è poter insegnare nel mio Paese.
Come ti sta aiutando il Centro La Pira a integrarti nella comunità fiorentina?
Tramite il Centro ho conosciuto tante persone che provengono da varie parti del mondo e con cui siamo diventati amici. Ho scoperto tante diverse culture e ho fatto molte esperienze per la prima volta nella mia vita. Di tanto in tanto, il Centro organizza varie attività culturali come la visita alla villa medicea di Pratolino, e ogni giovedì sera mi diverto giocando e chiacchierando con i ragazzi nello Spazio Giovani.
C’è un momento che ricordi con maggior affetto?
Certamente ci sono momenti che non posso dimenticare, come la mia partecipazione a “Yes2Peace”, un incontro internazionale e interreligioso per promuovere la pace, in cui ho letto una poesia in arabo di Khalil Gibran sull’amicizia, che è stata molto commovente.
In che modo pensi che le raccolte fondi possano contribuire a migliorare le attività e i servizi offerti dal Centro La Pira?
Il Centro La Pira si prende cura di ciascuno e dà una mano a ognuno secondo le sue esigenze. Per esempio, per me è stata organizzata a Empoli una “cena povera” di raccolta fondi; oltre che sostenere economicamente il mio progetto, allo stesso tempo questa serata mi ha offerto l’opportunità di conoscere meglio la comunità degli amici del Centro e di sentirmi parte della comunità italiana. Ora faccio il volontario al Centro e sono molto grato a tutti per le varie opportunità e per tutto quello che mi hanno offerto.
Da oggi, anche tu puoi sostenere con noi Nader grazie alla campagna Educazione per tutti: i giovani cambiano il mondo.
Dona oggi. Insieme possiamo fare la differenza.